All'indomani dello sciopero di due giorni, il 25 e 26 ottobre, proclamato dai giornalisti delle testate della Poligrafici Editoriale per protestare contro il piano di riorganizzazione presentato dall'azienda al Cdr, e dopo le attestazioni di solidarietà espresse ai colleghi dai Comitati di redazione di numerose testate, al fianco dei lavoratori di Qn, Quotidiano.net, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno tornano a schierarsi anche le Associazioni regionali di Stampa, che già durante l'ultima riunione della Consulta delle Assostampa, insieme con la Giunta della Fnsi, avevano manifestato il loro pieno sostegno alle iniziative di lotta decise dal Coordinamento dei Comitati di redazione del Gruppo. Di seguito i comunicati di solidarietà delle Assostampa Regionali.
L'Associazione ligure dei Giornalisti: «Solidarietà ai colleghi della Poligrafici Editoriale e di Askanews»
L'Associazione ligure dei Giornalisti esprime la propria solidarietà ai colleghi della Poligrafici Editoriale e dell’Agenzia Askanews. L'AlG sosterrà tutte le iniziative che la Fnsi intenderà assumere per respingere i piani presentati dagli editori che prevedono esuberi e licenziamenti. L'AlG chiede alla Fnsi di intervenire presso il governo perché promuova la costituzione di un tavolo negoziale tra le parti sociali finalizzato a produrre soluzioni nuove e diverse per affrontare la criticità del sistema dell'editoria. Il settore attraversa una crisi strutturale aggravata dalle scelte di quegli editori che, a base di tagli e prepensionamenti, non hanno prodotto altro risultato se non impoverire l'offerta e la qualità del lavoro giornalistico e dilapidare il capitale delle imprese. È tempo di cambiare rotta, è urgente un confronto che porti alla definizione di una nuova legge di sistema che metta l'editoria italiana in condizione di assolvere a quella richiesta di informazione e conoscenza decisiva per garantire la partecipazione dei cittadini alla vita democratica del Paese.
Sciopero alla Nazione, l'Ast respinge le minacce dell'editore Riffeser al Cdr e al sindacato
Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana, oltre a ribadire pieno sostegno e concreta solidarietà ai colleghi de La Nazione e di tutto il Gruppo Poligrafici Editoriale, respingono con sdegno la nota dell'editore Riffeser – che è anche presidente della Federazione italiana editori di giornali – il quale fa una ricostruzione dei fatti del tutto sua, dove non si parla dei pesantissimi tagli che intende fare alle buste paga dei giornalisti e della possibile violazione contrattuale capace di penalizzare fortemente l'organizzazione del lavoro, ma arriva a minacciare il sindacato e i comitati di redazione di Nazione, Resto del Carlino, Giorno e Qn, accusati di manipolazione del mercato e diffamazione. L'Associazione Stampa Toscana respinge con forza il tentativo d'intimidazione e l'attacco senza precedenti al sindacato e alle sue prerogative, incluso il diritto di sciopero. L'Ast si rivolge alla politica, invitando governo e parlamento a non subire la pesante pressione degli editori sui prepensionamenti, che rappresentano la loro unica preoccupazione, e chiede invece un rilancio del settore, attraverso la valorizzazione del lavoro e la lotta al precariato che rappresenta una piaga devastante per l'informazione, strumento indispensabile anche per la tutela della democrazia nel nostro Paese.
Denunce penali contro il sindacato. Stampa Romana: «Pressione inaccettabile di Riffeser»
Dopo un lungo confronto che ha portato a due giorni di sciopero di fronte a una dichiarazione importante di esuberi da parte della Poligrafici Editore, l'editore Riffeser invia una propria ricostruzione dei fatti di segno opposto a quella sindacale e chiusa dal 'mandato a salvaguardare gli interessi aziendali nelle sedi competenti anche per il tramite di iniziative legali di stampo penale volte a denunciare il delitto di manipolazione del mercato e/o correlati fatti di diffamazione'. Ci sembra questa nota una intimidazione e un attacco violento e senza precedenti al sindacato e alle sue prerogative incluse il diritto di sciopero. Rifletta la politica se le iniziative degli editori, incluso una pesantissima pressione sui prepensionamenti, rappresentino l'unico modo per rilanciare un settore colpito da anni di crisi.
Sciopero Poligrafici editoriale, la solidarietà dell'Assostampa Puglia
L'Associazione della Stampa di Puglia esprime sostegno e vicinanza all'Aser, al Coordinamento dei Comitati di redazione della Poligrafici Editoriale (Qn; Quotidiano.net; il Resto del Carlino; La Nazione; Il Giorno) e ai giornalisti che hanno deciso di proclamare due giorni di sciopero dopo l'annuncio da parte dell'azienda di un Piano di ristrutturazione che comporterebbe nuovi e pesanti sacrifici per i giornalisti. L'Assostampa Puglia non può non esprimere preoccupazione per i contatti in corso tra la Poligrafici editoriale e la Edisud spa, editrice della Gazzetta del Mezzogiorno, per future sinergie editoriali che potrebbero investire anche lo storico giornale di Puglia e Basilicata, da tempo alle prese con una difficile vicenda giudiziaria e con la gestione di pesanti esuberi nelle proprie redazioni. L'auspicio è che tali sinergie, semmai dovessero realizzarsi, non si traducano in una moltiplicazione delle rispettive crisi aziendali.
Vertenza Poligrafici editoriale, il sostegno del Sigim ai colleghi
Il Sigim, Sindacato Gornalisti Marchigiani, esprime totale solidarietà e garantisce tutto il sostegno possibile ai colleghi de il Resto del Carlino, di QN, di Quotidiano.net e del Giorno, dopo la presentazione al coordinamento dei Cdr, da parte della società Poligrafici Editoriale, di un piano di ristrutturazione a dir poco devastante per le storiche testate. Anche per il Sigim, al pari del coordinamento dei Cdr, il piano illustrato dalla Poligrafici è irricevibile e mortificante per le professionalità dei colleghi, oltreché per le testate stesse. L'azienda ha proposto, a partire dal primo gennaio 2020, 48 giorni di solidarietà concentrati in sei mesi, sia per il primo anno che per il secondo, annunciando 112 esuberi su 283 redattori. Senza sapere cosa poi accadrà il terzo anno, tenendo conto che per il prossimo triennio alla Poligrafici restano appena 12 mesi di ammortizzatori sociali. Tutto ciò significherebbe massacrare gli stipendi dei giornalisti e di conseguenza le loro vite private, devastare gli organici redazionali e di conseguenza il prodotto giornale che andrebbe in edicola. Questa iniziativa dell'azienda arriva all'indomani dell'introduzione della nuova grafica, altamente penalizzante per i lettori e che ha impoverito il giornale anche dal punto di vista dei contenuti. Nuova grafica che, oltre tutto, colpisce, così come è stata ideata (non da giornalisti e con il silenzio assenso dei direttori) anche i corrispondenti, i collaboratori e i fotografi che si ritrovano ad avere molto meno spazio e possibilità di un guadagno decente. Il Sigim respinge con sdegno anche il paventato piano di accorpamenti di redazioni che toccherebbe tutte le regioni di distribuzione dei giornali e invita i colleghi ad essere totalmente compatti in questa battaglia.
L'Associazione Lombarda dei Giornalisti: «Serve una mobilitazione generale»
L'Associazione Lombarda dei Giornalisti è al fianco dei colleghi de Il Giorno e delle altre testate del gruppo Riffeser Monti (Resto del Carlino, Nazione, QN e Q.net) nei due giorni di sciopero proclamati dopo l'annuncio di 112 esuberi su 283 giornalisti. Un taglio drastico e inaccettabile, annunciato dopo che era già stato soppresso il Quotidiano sportivo (QS), e che potrebbe ora prevedere anche l'accorpamento di alcune edizioni e la chiusura di alcune redazioni. Una decisione che mette a repentaglio, oltre che i posti di lavoro, anche l'esistenza stessa delle storiche testate. «Andrea Riffeser Monti, presidente anche della Federazione Italiana Editori Giornali, ha lanciato il suo guanto di sfida: il sindacato dei giornalisti non può che ribattere immediatamente a questa provocazione con un'iniziativa di protesta di livello nazionale», dichiara il presidente della Alg, Paolo Perucchini. «Oltre all'annunciato taglio dei redattori – aggiunge – va anche considerato l'impatto che l'intera operazione avrà su corrispondenti, collaboratori e fotoreporter, i precari del nostro settore, che nel gruppo Riffeser già da tempo hanno dovuto fare i conti con la decurtazione dei compensi e con i tagli degli spazi per la produzione di notizie». Altri posti di lavoro che verranno a mancare. Per il sindacato lombardo dei giornalisti, «da Bologna deve ora partire una mobilitazione permanente che dovrà interessare tutte le aree e i territori dove le nuove crisi stanno emergendo». L’obiettivo è quello di rilanciare una nuova stagione di lotte a salvaguardia dell'occupazione giornalistica e del pluralismo dell'informazione.