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Editoria 24 Ott 2013

Sparite 12mila edicole, con il rialzo dell’Iva settore a rischio

La Fenagi Confesercenti lancia l'allarme sull'editoria e fa sapere che "dal 2005 a oggi sono spariti circa 12 mila negozi ed edicole di giornali e periodici". Inoltre, con il ventilato aumento dell'Iva dal 4% al 22% sui prodotti editoriali "tutto il settore rischia il disastro". "Vendite in crollo anche nel 2013 - avvertono gli operatori territoriali del settore - Così spariremo prima della carta stampata. A repentaglio un servizio di vicinato essenziale e il 'secondo tempo' dell'informazione. Il governo intervenga, blocchi l'aumento iva e confermi gli incentivi per l'informatizzazione: serve una rete di edicole 2.0 per rilanciare il loro ruolo sul territorio".RAI RADIO1: SIDDI E LORENZETTI PARLANO DELLA CRISI DELLE EDICOLE

La Fenagi Confesercenti lancia l'allarme sull'editoria e fa sapere che "dal 2005 a oggi sono spariti circa 12 mila negozi ed edicole di giornali e periodici". Inoltre, con il ventilato aumento dell'Iva dal 4% al 22% sui prodotti editoriali "tutto il settore rischia il disastro". "Vendite in crollo anche nel 2013 - avvertono gli operatori territoriali del settore - Così spariremo prima della carta stampata. A repentaglio un servizio di vicinato essenziale e il 'secondo tempo' dell'informazione. Il governo intervenga, blocchi l'aumento iva e confermi gli incentivi per l'informatizzazione: serve una rete di edicole 2.0 per rilanciare il loro ruolo sul territorio".
RAI RADIO1: SIDDI E LORENZETTI PARLANO DELLA CRISI DELLE EDICOLE

La recessione, le politiche di inasprimento fiscale e la crisi dell'informazione tradizionale hanno colpito duramente la rete di vendita della carta stampata: dal 2005 ad oggi sono spariti circa 12mila negozi ed edicole di giornali e periodici. E il futuro non promette alcuna ripresa: l'ipotesi di un aumento dell'Iva per i prodotti editoriali, dal 4% al 22%, si tradurrebbe in un nuovo colpo ai consumi di quotidiani e riviste, che tra il 2011 e il 2012 hanno già visto un calo dei ricavi da vendita rispettivamente del 9,5% e del 6,6%.
"Il calo di vendite è un fenomeno cui assistiamo da diversi anni, ma che ha subito un'improvvisa accelerazione a causa della recessione", spiega il presidente di Fenagi Giovanni Lorenzetti. "Se l'aumento Iva si dovesse tradurre in realtà, la rete di vendita sparirà prima della carta stampata. Mettendo a rischio un servizio di vicinato essenziale soprattutto in un Paese come l'Italia, dove il digital divide è ancora ampio, soprattutto per alcune fasce d'età. Non è un caso che per la carta stampata l'utenza giovanile dei quotidiani sia pari al 22,9%, mentre per gli ultrasessantacinquenni è pari al 52,3%. Ma a rischio è anche il pluralismo dell'informazione garantito da giornali e riviste tradizionali, che offrono un 'secondo tempo' di approfondimento di qualità sui temi più importanti, ancora non eguagliato dall'informazione di rapido consumo disponibile online". Secondo le elaborazioni Fenagi-Confesercenti, nel 2005 si contavano sul territorio circa 42mila punti vendita, di cui il 71% rappresentato da chioschi e negozi promiscui (la rete tradizionale prima della liberalizzazione del 2001), mentre la restante quota era ascrivibile alla 'nuova rete', composta da Bar, tabaccherie, supermercati, distributori carburanti e altri. Nel 2013, il numero complessivo di punti vendita è calato a 30mila unità.
A soffrire è stato soprattutto l'universo delle edicole e dei negozi promiscui appartenenti alla rete tradizionale, che hanno visto un saldo negativo di 13mila imprese, vedendo calare il loro peso al 55% circa del totale. Un crollo di certo non compensato dalla piccolissima crescita (intorno alle 1300 unità) della nuova rete.
La crisi della rete, secondo la Fenagi, è conseguente a quella della carta stampata: nel 2012 i quotidiani hanno registrato ricavi di vendita inferiori del 6,6% rispetto all'anno precedente, mentre per i periodici l'emorragia è stata del 9,5%. E per il 2013 le stime prevedono un calo di altri 420 milioni per i giornali e di 620 milioni di euro per le riviste: sarà il sesto anno consecutivo di contrazione. (ROMA, 20 OTTOBRE - AGI)

RAI RADIO1: LORENZETTI E SIDDI PARLANO DELLA CRISI DELLE EDICOLE (MP3)
(Martedì 22 ottobre 2013 alle 6,18)

EDITORIA: LEGNINI, RETE EDICOLE ITALIANE PATRIMONIO DA TUTELARE

"L'Editoria italiana deve munirsi di un progetto, di un piano industriale di sviluppo che deve riguardare anche chi distribuisce e gli edicolanti, come si sta giustamente facendo qui a Lecco". Lo ha detto Giovanni Legnini, Sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all'Editoria, all'Informazione e alla Comunicazione Istituzionale, intervenendo stamani alla presentazione di Digitalecco.
"La rete delle edicole italiane - ha spiegato Legnini – è un patrimonio del nostro Paese. Non tutelarle metterebbe a rischio, oltre a molti posti di lavoro, la libertà e la pluralità dell'informazione. Ma agli edicolanti dico: il calo delle vendite del cartaceo è un processo inarrestabile, come l'evoluzione verso il digitale. Si può e si deve con altri strumenti sostenere la rete delle edicole. Il governo ha previsto le prime misure oggetto di intesa con la categoria che saranno adottate in tempi brevi".
Il Sottosegretario stamani era a Lecco per la presentazione di Digitalecco, il primo progetto in Italia che risponde all'adeguamento voluto dalla nuova normativa sull'informatizzazione delle edicole a partire da gennaio 2014. "Un progetto importante  - ha detto Legnini – che ricalca la strategia fin qui adottata dal governo, cioè il coinvolgimento dell'intera filiera come risposta alla grave crisi del settore".
"Questo appuntamento - ha concluso il Sottosegretario Legnini - costituisce per il governo un momento importante: al contrario di quanto spesso accade, cioè che l'amministrazione centrale predispone un modello e poi lo cala sul territorio, questa volta la nostra intenzione è provare a prendere le buone pratiche che esistono sul territorio, come questa di Lecco, per elevarle, verificandole, implementandole e nel caso arricchendole, al livello nazionale". (ROMA, 24 OTTOBRE - AGI)

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