Il Comitato di redazione di TM News smentisce le voci interessate e in malafede diffuse fatta circolare ad arte nelle redazioni delle agenzie di stampa secondo le quali la nostra redazione avrebbe avanzato una richiesta di tagliare le convenzioni alle altre agenzie di stampa per finanziare TM News. Di fronte a questa aggressione diffamatoria siamo pronti a reagire in ogni sede.
A fronte dell’apertura di uno stato di crisi da parte del nostro editore Luigi Abete, che ci ha prospettato la fusione con l’altra agenzia della quale è azionista di riferimento “ma solo quando i conti di TM News saranno in sicurezza”, ci siamo attivati chiedendo chiarimenti sulla perdurante discriminazione che ci colpisce nell’assegnazione della Convenzione statale per la fornitura di servizi informativi, discriminazione che a quanto pare sta benissimo a chi diffonde voci e notizie sul nostro conto, purché non se ne parli. Secondo dati approssimativi, che possono essere contestati solo se qualcuno possiede adeguata e aggiornata documentazione, in relazione alla dimensione redazionale, ciascuna delle principali agenzie di stampa nazionali percepisce da tre a cinque volte il contributo pubblico per ciascun redattore contrattualizzato a tempo pieno che percepisce TM News. E questo nonostante TMNews abbia una posizione più che consolidata sul mercato, al punto che la Convenzione pubblica ha rappresentato nell’ultimo bilancio circa il 22% dei ricavi. Una proporzione certamente diversa da quella di altre agenzie: quando la nostra testata era una start-up questo poteva certamente rispondere a una logica comprensibile, ma dopo 12 anni di attività il consolidamento tanto dell’organico giornalistico (che pure nell’ultimo triennio è stato drasticamente ridimensionato a seguito di uno stato di crisi) quanto della presenza sul mercato dell’agenzia risulta difficilmente giustificabile. Il Governo dei professori, dei tecnici e dei liberali sembra poco interessato a chiedersi se per caso questa discriminazione possa rappresentare una distorsione del mercato e un uso improprio dei fondi pubblici e le nostre pressioni perché venga sanata la situazione vengono furbescamente scaricate sulle altre testate, diffondendo voci false.
La nostra contestazione è pubblica: se i fondi delle Convenzioni pubbliche sono almeno nel breve termine la base dell’equilibrio dei conti delle agenzie di stampa devono esserlo anche per la nostra e il Governo deve dare ora una risposta. Se non lo sono, la nostra contestazione è rivolta all’editore, che ci ha proposto una ristrutturazione che tenga conto delle condizioni del bilancio e dell’organico di un’altra agenzia che però si guadagna e si merita il suo spazio di esistenza in una condizione ben diversa dalla nostra nel rapporto con i fondi pubblici.
Tutto il resto è diffamazione e diffidiamo chiunque a metterla in atto perché non esiteremo a rispondere a questo violento e furbesco tentativo di isolare la nostra lotta.
Il Cdr di TM News