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Marina Macelloni, Stefano Tallia, Daniele Cerrato e Raffaele Lorusso
Associazioni 30 Mag 2016

Torino, il segretario Lorusso all'assemblea dell'Assostampa: «Il rilancio della professione passa per la qualità  dell'informazione»

Crisi del settore editoriale, riforma dell'editoria e dell'Inpgi, rinnovo dei contratti di lavoro giornalistico: questi i temi affrontati nel corso dell'assemblea annuale dell'Associazione Stampa Subalpina che si è svolta venerdì 27 maggio al Circolo della Stampa di Torino e a cui hanno preso parte anche la presidente dell'Inpgi, Marina Macelloni, il presidente di Casagit, Daniele Cerrato, e il segretario generale Lorusso.

Crisi del settore editoriale, riforma dell'editoria e dell’Inpgi, rinnovo dei contratti di lavoro giornalistico: questi i temi affrontati nel corso dell'assemblea annuale dell’Associazione Stampa Subalpina che si è svolta venerdì 27 maggio al Circolo della Stampa di Torino e a cui hanno preso parte anche la presidente dell'Inpgi, Marina Macelloni, il presidente di Casagit, Daniele Cerrato, e il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.

Nell’introdurre i lavori, il segretario della Subalpina, Stefano Tallia, ha sottolineato l’impegno che il sindacato ha posto in queste ultime stagioni in favore dei colleghi che più hanno bisogno di sostegno, perché hanno perso il posto di lavoro o hanno condizioni di lavoro precarie. «La Subalpina - ha spiegato Tallia - ha deliberato in questi giorni di rafforzare la tutela legale gratuita per i suoi iscritti e di aprire un canale per accedere ai bandi di finanziamento europei, cercando di costruire nuove occasioni di lavoro».

Anche la presidente Marina Macelloni, prendendo spunto dalla recente approvazione del bilancio dell’ente, ha evidenziato l’impegno dell'Inpgi per il welfare e per gli ammortizzatori sociali, malgrado il disavanzo di 111,9 milioni di euro registrato nel 2015. «È un segno della nostra capacità di essere autonomi, dobbiamo esserne orgogliosi ed impegnarci a difenderla». Quanto, invece, ai programmi del nuovo Cda dell’istituto, Macelloni ha anticipato: «Entro la fine del 2016 dobbiamo portare ai ministeri la parte della riforma mancante, ma se lo facciamo prima è meglio per tutti. Dovrà essere una riforma improntata alla solidità prospettica dei conti, all'equità e alla solidarietà, tenendo conto che la crisi del settore editoriale è strutturale e questa situazione richiede di ridisegnare la previdenza della categoria».

Mentre Daniele Cerrato, presidente di Casagit ha così rappresentato i conti, pure in attivo, della Cassa: «Meno colleghi che lavorano, stipendi più bassi. E quindi minori contributi incassati dai soci e maggiori spese per l’assistenza sanitaria. Il sistema si regge sul sostegno di tutti gli istituti della categoria, Inpgi, Casagit, Fnsi, insieme”.

Per il segretario Raffaele Lorusso, infine, «bisogna ragionare insieme ma riportando l’opinione pubblica alla piena consapevolezza dell’importanza della professione giornalistica. A cominciare dalla legge sull’editoria in itinere in Parlamento, che condividiamo, ma auspicando regole ancora più chiare sul limite delle concentrazioni e sull’autonomia testate. E dalla revisione della legge 416, che va rivista. Oggi non si può più pensare ai prepensionamenti, oggi dobbiamo pensare al rilancio dell’occupazione, tema centrale nel nostro confronto con gli editori e con il governo. Bisogna rimettere in moto il mercato sapendo che si è profondamente modificato. Dobbiamo costruire percorsi che consentano di sottrarre il numero più alto possibile di colleghi alla precarietà e ai contratti atipici, portandoli nell’area del lavoro dipendente. Non si può creare occupazione per contratto. Ma certo con il contratto la si può favorire».

Il segretario della Fnsi ha concluso, quindi, scandendo una sola parola, l’unica che può garantire un futuro alla professione giornalistica: «Qualità».

@fnsisocial

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