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Associazioni 13 Ott 2016

Trentino Alto Adige, il sindacato regionale dei giornalisti al fianco del collega licenziato a Telepace

Il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige esprime forte preoccupazione per il licenziamento avvenuto alla sede di Trento di Telepace, emittente nazionale a carattere religioso. «Il provvedimento non è corretto - spiega l'Assostampa - e trova l'unica giustificazione in motivi pretestuosi e, per alcuni versi, discriminatori».

Il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige esprime forte preoccupazione per il licenziamento avvenuto a Telepace, emittente nazionale a carattere religioso, ed invita presidente, direttore e consiglio direttivo a riconsiderare il provvedimento.

«La situazione di crisi economica aziendale – osserva in una nota l’Associazione regionale di stampa – può essere fronteggiata non solo attraverso la riduzione del costo del lavoro del personale dipendente, ma soprattutto attraverso un piano di ottimizzazione delle risorse e di rilancio dei prodotti editoriali al fine di recuperare le quote di mercato perdute negli ultimi anni. Nell’ipotesi in cui l’azienda versi in uno stato di crisi, la normativa del lavoro prevede strumenti alternativi al licenziamento nella gestione delle eccedenze occupazionali, quali ammortizzatori sociali, trasformazioni di contratto ed incentivi all’esodo».

Del resto, la sede di Telepace di Verona per ammissione dello stesso presidente dell’Associazione Amici di Telepace, annovera tutti i suoi dipendenti in cassa integrazione.

«Il licenziamento intimato dall’azienda – incalza il sindacato regionale – non è corretto. La persona interessata ha sempre svolto con diligenza il suo lavoro, è rientrata a lavoro dopo un grave problema al cuore, ha accettato un demansionamento ingiustificato e, malgrado il suo attaccamento alla televisione, si è vista recapitare una lettera di licenziamento senza nessun preavviso e che trova l’unica giustificazione in motivi pretestuosi e, per alcuni versi, discriminatori».

L’Associazione della stampa del Trentino Alto Adige conferma quindi che sarà a fianco del collega in tutte le iniziative che verranno prese nei prossimi giorni per dimostrare l’infondatezza e l’illegittimità del licenziamento. E trova inoltre «scandaloso che il licenziamento sia avvenuto alla vigilia delle audizioni in Consiglio Provinciale a Trento sul Ddl sull’editoria», che prevede l’elargizione di contributi pubblici alle emittenti radiotelevisive locali. Audizioni alle quali ha preso parte anche Telepace.

«È vero, come ha osservato il presidente Ugo Rossi, che non si tratta di un provvedimento a favore dell’occupazione, ma – conclude il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige – come si fanno ad erogare soldi pubblici ad una emittente che licenzia ed è rimasta solo con una giornalista praticante in redazione?»

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