Accrediti ai giornalisti al Teatro di Udine? Il presidente dell’ente li confonde con i biglietti omaggio e interviene l’Assostampa: “Non si tratta di poltrone gratis, auspichiamo un ripensamento in questa fase nella quale la stampa tende a limitare gli spazi giornalistici per la critica teatrale e musicale”.
L'Assostampa Friuli Venezia Giulia denuncia la situazione
venutasi a creare a Udine, dove da diversi mesi numerose testate regionali e
nazionali segnalano problemi per la gestione degli accrediti da parte del
Teatro Nuovo Giovanni da Udine. La risposta, che segue, del presidente Paolo
Vidali a una richiesta di chiarimenti evidenzia una confusione di fondo, non
distinguendo la differenza fra “biglietti omaggio” e “accredito stampa”.
“Il GdU - scrive Vidali - è un teatro
pubblico, e come tale ha degli obblighi di trasparenza, che non possono non
ripercuotersi anche nella gestione dei biglietti omaggio. Nel nostro piccolo,
abbiamo cominciato a darci delle regole più stringenti, perché, come è facile
capire, concedere una poltrona gratis a qualcuno significa non darla a qualcun
altro, e comunque privare il Teatro di un incasso. Non ci illudiamo di
risolvere il problema in tempi rapidissimi, ma abbiamo cominciato, e speriamo
di definire la situazione entro la prossima stagione. Vengo al caso specifico
degli ingressi per la stampa. Li riserviamo soltanto alle testate registrate. E
valutando di volta in volta, a seconda della disponibilità (i concerti evento
sono quasi sempre sold out), e del ritorno in termini di comunicazione che il
Teatro può ricevere. I concerti, infatti, hanno una sola data, e quindi
l'eventuale recensione non ha alcun effetto di promozione verso il
pubblico".
Dalle parole del presidente si comprende che al Teatro Giovanni da Udine non è
chiaro che un accredito stampa non è la cessione di una “poltrona gratis” a una
persona che può godere di uno spettacolo, ma a un giornalista che deve fare il
suo lavoro, diritto essenziale di cronaca e di critica rivolto alla
collettività.
“Siamo tutti d’accordo – scrive l’Assostampa – che limitare la cessione di
biglietti omaggio è cosa auspicabile, ma la richiesta di un accredito stampa,
oltre a garantire il sacrosanto diritto di cronaca, che è un dovere
deontologico del giornalista, regolato dall'art. 2 della legge n. 69/1963
(Ordinamento della professione di giornalista “È diritto insopprimibile dei
giornalisti la libertà d'informazione e di critica”), sottintende la garanzia
di un lavoro giornalistico. Rifiutare il diritto di cronaca ricade nella
censura.
Il Teatro sembra inoltre non comprendere che una recensione giornalistica, se
non ha effetto immediato in termini di comunicazione (si confonde ancora nelle
parole del presidente la differenza fra lavoro giornalistico e promozione – di
fatto pubblicità, che non è un dovere del giornalista, anzi è espressamente
vietato dalla carta dei doveri del giornalismo – e che comunque solitamente
garantisce l’informazione alla collettività con la pubblicazione dei comunicati
stampa prodotti dal Teatro), lo ha sicuramente nel lungo termine a livello di
immagine. Soprattutto oggi che l’informazione non è soltanto carta stampata, ma
anche web, garantendo così per sempre la reperibilità delle recensioni e dello
stesso nome del Teatro Nuovo Giovanni da Udine”.
L'Assostampa Fvg, pertanto, chiede e auspica un ripensamento da parte del
Teatro, soprattutto in questa fase nella quale la stampa regionale, e non solo
regionale, tende a limitare gli spazi giornalistici per la critica teatrale e
musicale.