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Il presidente dell'Associazione Stampa Valdostana, Benoit Girod
Associazioni 08 Nov 2016

Val D'Aosta: tagli all'informazione in finanziaria regionale, protestano Fnsi e Associazione Stampa Valdostana

Fnsi e Assostampa Valdostana protestano per i tagli all'informazione previsti nella finanziaria regionale 2017 della Val D'Aosta. Il mancato confronto con il sindacato dei giornalisti è «uno sgarbo irrituale nelle relazioni tra istituzioni e parti sociali che si spera possa essere sanato prima dell'ok finale alla legge».

Con grande sorpresa Federazione nazionale della stampa italiana e Associazione Stampa Valdostana apprendono solo oggi che nella Legge Finanziaria regionale 2017 della Val D’Aosta, approvata venerdì scorso, è stato inserito un articolo, il 24, che punta modificare la normativa regionale in materia di editoria locale. Una modifica che, oltre ad essere negativa nel merito, è grave nel metodo.

«Durante l'elaborazione del bilancio regionale 2017-2019 e della relativa legge di stabilità – affermano, in una nota, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e il presidente dell’Associazione Stampa Valdostana, Benoit Girod – la giunta valdostana ha avuto modo di confrontarsi con tutte le parti coinvolte nel più importante documento amministrativo della Regione: associazioni di categoria, operatori economici e sindacati. Tutte le parti, tranne l'Asva, sigla che tutela i giornalisti, toccati direttamente, si scopre solo adesso, da una norma della Finanziaria regionale che sopprime, tra i requisiti che testate giornalistiche editoriali, radiotelevisive e telematiche (cioè gli editori) devono possedere per accedere ai contributi, l'applicazione a tutto il personale giornalistico dipendente dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalla Federazione nazionale della stampa italiana, ovvero il sindacato unitario di categoria, riconosciuta come parte trattante con gli editori in ambito di contrattazione».

Secondo Fnsi e Asva, «la cancellazione di questo requisito apre la strada alla zona grigia di una giungla contrattuale nella quale a pagare dazio sarebbero i lavoratori. Il sindacato dei giornalisti tuttavia non intende trincerarsi in posizioni dogmatiche e sarebbe stato pronto a confrontarsi su proposte di aggiornamento di una legge dell'editoria che ha ormai compiuto otto anni di vita, anche se non si capisce la ragione per la quale la giunta voglia ritoccare proprio in questa fase la normativa dell'accesso ai contributi pubblici agli editori che di fatto è dormiente, visto che da anni la Regione ha tagliato i fondi a ciò destinati. Il confronto con il sindacato dei giornalisti invece non è avvenuto perché nessuno ha ritenuto di interpellarlo. Uno sgarbo irrituale nelle relazioni tra istituzioni e parti sociali che si spera possa essere sanato prima dell'approvazione definitiva della Legge Finanziaria regionale».

@fnsisocial

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