L'assemblea dei redattori di Askanews respinge la proposta dell'azienda che, spiega una nota, «fingendo di togliere dal tavolo i 23 licenziamenti annunciati, mira al contrario a colpire i diritti dei giornalisti, con misure che nella sostanza fanno a pezzi il contratto di lavoro nazionale e azzerano la professionalità della redazione. Un intervento brutale e strutturale sul costo del lavoro, in spregio alla disponibilità espressa dai giornalisti ad accollarsi l'ennesimo e ingente sacrificio economico per il periodo di tempo necessario a superare questa nuova fase di crisi».
Il governo, l'Ordine dei giornalisti e il sindacato, chiede l'assemblea, «devono intervenire su questo attacco da parte di una azienda che è destinataria di convenzioni pubbliche, come accade per le altre agenzie di stampa nazionale».
I giornalisti rinnovano quindi il mandato al Cdr a proseguire la trattativa con l'azienda «trovando tutte le soluzioni possibili per uscire da questa situazione partendo – concludono – dalla disponibilità già espressa dalla redazione a sostenere altri sacrifici per superare la fase di crisi, nel rispetto dei contratti e delle norme vigenti e per un periodo di tempo limitato e definito».