«A Tele Radio Gubbio si è conclusa nel peggiore dei modi una lunga vertenza, durata anni, che ha portato al licenziamento di sei persone, quasi la metà della redazione». A dare la notizia è l’Associazione Stampa Umbra, che spiega: «Gli strumenti messi in campo dal sindacato, che hanno consentito per molti mesi la riduzione di un terzo del costo del lavoro in presenza del mantenimento dei livelli occupazionali, ed il tavolo di crisi appositamente aperto in Regione, purtroppo non sono stati sufficienti a salvaguardare l’occupazione».
L’azienda infatti, prosegue l’Assostampa, «non ha avuto la capacità o la volontà, seppure in un quadro complessivo di crisi del settore, di operare una seria riorganizzazione e di mettere in atto un vero e proprio piano di rilancio dell’emittente. Peraltro con una proprietà, unica nel panorama umbro, che poteva di fatto contare su un vero e proprio polo multimediale dato dalla televisione, dal web, dalla carta stampata, con un giornale che è stato ceduto e poi ha chiuso, e da una radio che, sottoutilizzata, ha un ampio bacino di diffusione».
Si è invece assistito ad un progressivo disimpegno dell’azienda «motivato – si legge ancora nella nota dell’Asu – da un disavanzo di bilancio che, se raffrontato ad altre simili realtà nazionali, appare minimale. L’attuale redazione, decapitata di sei professionalità, avrà difficoltà a mantenere una adeguata programmazione e potrebbe esserci il rischio concreto di vedere sostituito il lavoro subordinato con l’abusivismo ed il precariato».
A meno che non vi sia un repentino e profondo cambio di strategia imprenditoriale, «anche ciò che rimane di questa emittente – conclude il sindacato regionale – è destinato a spegnersi andando così ad ingrossare le fila delle tante, troppe voci dell’informazione locale che hanno cessato la loro attività, lasciando l’Umbria orfana di quel pluralismo informativo fortemente ancorato al territorio e legato alla comunità regionale».